sono nel bel mezzo di uno dei miei frangenti bilancia acuta!
c'è la vocina che mi spinge con violenza da una parte, mi dice di ascoltare le mie sensazioni e il mio lato vero e spirituale. i flash di me stessa immune alla forza di gravità che parlo con miracoli fluorescenti. la consapevolezza del bene che mi farebbe ritrovarmi un po', al posto di stare qui a perdermi fra aperitivi inutili e piccole evasioni.
dall'altra c'è il mio piede sempre agganciato, il senso di responsabilità e prudenza che urla a gran voce non è il momento, infatti non lo è, per niente. ma forse è proprio questo il senso. vedo attorno a me come le situazioni si possano sfasciare all'improvviso, e so che potrebbe succedere anche a me, che non è successo nella - così definita - prima tranche solo perchè era meno conveniente. si attiva l'ago successiovo della mia bilancia interiore, a suggerirmi un fatalismo che mi appartiene poco: forse sarebbe una svolta, ina scelta imposta che mi costringerebbe a mettermi in gioco e allontanarmi da una realtà che so appartenermi fino ad un certo punto. e l'evasione che mi tenta sembra allora una piccola cosa.
tic tac tic tac
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